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Il campo di tiro a volo "Gaetano Parise"

 

Oggi, “La Carabina”, a Forino, è sinonimo di buona cucina. Il locale gestito dalla famiglia Della Cerra ha, però, un’origine diversa. All’inizio degli anni ’60, precisamente nel 1961, l’allora giovanissimo Aniello Parise, appassionato di tiro a volo e ottimo cacciatore, ebbe l’idea di allestire, in località Parianico, un campo per la pratica di questo nobile sport. Nobile perché sin dalle prime edizioni delle Olimpiadi (Parigi 1900) fu annoverato tra i più meritevoli di avere una competizione olimpica, appunto. Divagando sulle origini di questa disciplina, scopriamo che è uno sport nato in Italia, più precisamente in Sicilia, nella prima metà del XIX secolo, anche se il primo circolo sportivo nacque in Gran Bretagna nel 1857. Approntando questo terreno di competizione, denominato Campo di Tiro “Gaetano Parise”, don Aniello (così com’è conosciuto da tutti noi) fu anche il promotore della Società di Tiro a Volo di Forino. Il riscontro a tale iniziativa fu notevole, e furono molti, anche dai comuni limitrofi e dall’hinterland napoletano, coloro che frequentarono questo impianto. E, data la massiccia frequentazione, nacque lì l’idea di un punto di ristoro e d’incontro per soddisfare gli appetiti degli sportivi che accorrevano ad allenarsi e a competere.

Fu così che nel 1962 iniziò a funzionare un bar-pizzeria, che ben presto offrì anche un servizio di ristorante. Si iniziarono ad organizzare le prime competizioni, che ben presto divennero note su scala regionale. Il campo era dotato di attrezzature di prim’ordine; infatti la macchina adibita al lancio dei piattelli era nientemeno che una “Diavola Rossa” II serie a sganciamento elettrico, un lusso anche per i campi più importanti dell’epoca.

E i primi riconoscimenti per questa attività non tardarono ad arrivare; il più importante ed ambito fu il Premio CONI 1968, per il quale il sodalizio forinese venne classificato al primo posto con conseguente consegna della prestigiosa Targa d’Oro. Una nota di merito “olimpica” per il campo la fornì Angelo Scalzone. Infatti l’atleta nolano, vincitore della medaglia d’oro nella specialità Fossa Olimpica alle Olimpiadi di Monaco del 1972, era aduso venire ad allenarsi presso il campo di tiro forinese.In seguito, nel 1974, il campo ospitò addirittura un’edizione della “Coppa del Presidente della Repubblica”, competizione vinta dal tiratore di Cimitile (NA), Ginuzzo Manco. Nonostante tutti questi impegni organizzativi, Don Aniello comunque non abbandonò mai le sue velleità agonistiche. Tra i tanti premi e riconoscimenti vinti un po’ dovunque bisogna ricordare l’onore che ebbe, nel 1965, di difendere i colori italiani nella nazionale che disputò a Milano il Campionato Europeo di Tiro a piccione. E ancora, nel 1977 e nel 1978, si classificò primo nelle eliminatorie provinciali del Campionato Italiano di Piattello Fossa, partecipando anche alle finali nazionali. Questo interessante periodo sportivo forinese ebbe termine, negli anni ’80, per banali problemi sollevati da proprietari di terreno confinanti con il campo di tiro a volo. Ebbe fine così questa bella avventura, che ci ha fatto piacere ricordare e proporvi alla lettura.