"...
Comunque la strada prosegue a ridosso del già citato
vallone di Bella Ficucella, per giungere, dopo un
centinaio di metri, alle Grotte. Un luogo dal fascino
particolare, talvolta inquietante. Sembra che il bosco
incomba sopra di te e che da un momento all'altro inizi a
scivolare giù. Dopo il terremoto del 1980 sono state
murate, ma mi hanno raccontato di quando le Grotte erano
aperte. Che per entrarvi bisognava abbassarsi quasi fino a
strisciare, e che una volta entrati il buio era meno
pauroso del fragore dell'acqua che vi scorreva. Ora, da
qualche apertura, il buio si può solo intuire. Ma di certo
intimorisce il fragore dell'acqua che si sente scorrere
nelle profondità del sottosuolo. Fenomeno udibile
soprattutto nei periodi di massima portata, tra dicembre e
marzo. E tante sono le leggende che si raccontano su
questo posto. Dalla "Storia di Forino" di Padre Girolamo
Tornatore, riportiamo questo passo: "...del fosso delle
Pescare vi è chi stima che il condotto sotterraneo non sia
che un emissario del lago sprofondato, tanto più che non è
il solo, ma ve n'è un altro chiamato Acque delle Grotte,
con una corrente sotterranea che alimenta il fiume che
passa per Sarno. Intorno a questa seconda bocca d'acqua si
racconta una storiella e cioè che un tale di Sarno,
trovandosi in quei paraggi quale guardiano di maiali,
introduceva in questa bocca delle Grotte qualche maiale,
che sua moglie a Sarno ripescava nel fiume.Volemmo vedere
da vicino e più volte questa località, anche in compagnia
di persona tecnica e quantunque vi siano, nella località
chiamata Grotte, tutti i segni, come ci insegna
l'idrografia, di sorgenti sotterranee, pure non vi
riscontrammo il letto del fiume. Qualcuno ci potrà
obiettare che l.eruzione delVesuvio del 79 dopo Cristo ne
poté deviare il corso; e va bene, ma allora i maiali della
storiella andavano a Sarno ai tempi beati di Adamo ed Eva
! ..." Quiete accompagnata a senso di instabilità,
questo evoca il rimanere in silenzio per qualche minuto in
questo luogo. L'acqua, d'inverno, fuoriesce dalle grotte
formando un allegro ruscelletto, che si dirige verso il
Vallone dei Palombi, per perdersi in qualche altra cavità
nascosta tra rovi e sterpi. E' facile, in questo silenzio,
soprassaltare per l'uccello di turno che, improvvisamente,
prende il volo dagli alberi, alzando alto nel cielo il suo
gorgheggio." |