Le immagini di un
vecchio filmato ci riportano alla memoria, o meglio, ai più
portano a conoscenza di quello che era, sino agli anni Sessanta, l'incrocio all'innesto tra le attuali SS403 e l'ex
SS88 dei Due Principati, nei pressi di Celzi. Il tratto compreso
tra Contrada e la salita della Laura è tristemente famoso per la
sua pericolosità, e testimonianza ne sono le decine di vite che
qui hanno trovato fine dagli anni del secondo dopoguerra ad oggi.
E la maggior parte di loro ne sono state vittime proprio per la
pericolosità di questo incrocio, posto lungo un rettilineo che da
sempre, nonostante la carreggiata non molto larga, invita i
guidatori meno prudenti alla velocità, che comunque non è la sola
causa di tali eventi. Infatti una grande componente di queste tragedie è spesso
stata anche la distrazione, che veniva aiutata anche dalla scarsa
visibiltà che vi era in questo incrocio. L'ex SS 88 dei Due
Principati, fino all'apertura dell'autostrada Avellino-Salerno, è stato un nodo viario
importante per la comunicazione tra il beneventano e l'avellinese
verso Salerno. La realizzazione, alla fine del Settecento, di
quella che è conosciuta come la salita della Laura, tra Montoro e
Forino, fu d'impulso per i traffici commerciali e per il passaggio
di persone tra il salernitano e l'interno. Una superstrada ante
litteram, che venne vista dalla già facoltosa Solofra come uno
scippo perpetrato a danno della sua economia. Il traffico
veicolare dell'epoca era già molto sostenuto lungo l'antica
mulattiera; nonostante la realizzazione della nuova strada, ben
più comoda e meno aspra di salite, non vide subito la sua fine,
tanto che fu utilizzata ben oltre il secondo dopoguerra. Forino ne
trasse qualche beneficio, visto che gli scambi commerciali
dell'intera area avevano un doppio sbocco. Certamente la frazione
di Celzi, posta alla termine della salita, e dove i viaggiatori
potevano trovare ristoro nelle due taverne ivi poste, ne ebbe di
maggiori. Come nella vicina Contrada, molti erano coloro che,
approfittando del, per allora, notevole traffico, ponevano in
vendita ortaggi e merce di varia natura presso improvvisati
banchetti lungo la strada. Questo stato di cose si protrasse sino
alla fine degli anni Sessanta, quando venne inaugurato, come detto
il raccordo autostradale Avellino-Salerno. Fino ad allora le
disgrazie erano all'ordine del giorno. Frequenti gli investimenti,
da parte dei veicoli più grandi, di pedoni, motorette e carretti.
Fu per questo motivo, essendo uno dei punti più pericolosi, che
venne canalizzato l'incrocio prima della frazione Celzi. Dalle
foto e da racconti d'epoca, si nota che fu necessario
l'abbattimento di due fabbricati per creare la canalizzazione. Che
però diminuì, ma non azzerò gli eventi luttuosi, che si sono
protratti ancora ai nostri giorni. Ulteriore giro di vite a questa
situazione, negli ultimi anni, si sta cercando di darlo grazie
alle moderne rotonde. Tornando a quelli che sono gli scenari
ambientali urbani, materiale d'epoca, ovvero foto e filmati, ci
offrono la possibilità di fare un salto indietro nel tempo e di
dare uno sguardo a quello che era lo stato dei luoghi. Il fascino
del bianco e nero ci permette di rivisitare quello che era lo
scenario della zona dell'incrocio, soprattutto grazie a un filmato
d'epoca, risalente al 1961 circa, realizzato dal prof. Enzo
Finelli, e recentemente recuperato e digitalizzato da Salvatore
Donniacuo. Le immagini spesso dicono più di mille parole, quindi vi lascio alla visione delle foto
e alle vostre conclusioni su quelle che sono state le
trasformazioni apportate a un luogo particolarmente familiare ai
forinesi e a chi abitualmente transita in questi luoghi. |
Inizio anni '30: dal bivio, il
rettilineo verso Contrada. |
Panorama anni '30: nel cerchio
l'incrocio |
1962: un autocarro travolge un
carretto provocando due vittime |
Grazie a Google Earth la
canalizzazione nel 2006 |
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