Situato nel borgo medioevale di
Castello, frazione di Forino (AV), il Palazzo Iacuzio, già di
proprietà Fanelli, costituisce oltre che una emergenza architettonica
espressione dell’edilizia nobiliare del piccolo centro anche un
elemento di particolare pregio ambientale nei suoi rapporti con il
borgo e con il territorio agricolo circostante. L’edificio è ubicato
ai margini dell’abitato lungo l’unica strada di accesso al castello
medioevale posto sulla sommità della collina di San Nicola.
Distinguendosi per i caratteri tipologici e formali dal tessuto
compatto e minuto dell’abitato se ne distacca proiettandosi quasi come
avamposto verso la pianura sottostante. Il palazzo venne costruito
nelle forme e nelle dimensioni attuali verso la metà del ‘700 data
necessariamente approssimativa per mancanza di precisi indizi
cronologici. I continui rimaneggiamenti hanno sfigurato i caratteri
formali dell’insieme lasciando scarsi segni dell’edizione originaria.
Presenta un impianto planimetrico a corte rettangolare e si configura
come una struttura introversa tale rimanendo anche nella parte
retrostante rivolta verso l’ampio giardino in leggero declivio verso
la vallata. L’ingresso principale al palazzo è costituito da un ampio
fornice a tutto sesto in arenaria con semplici motivi geometrici e
floreali all’imposta dell’arco e alla base dei piedritti del portale.
I prospetti sono caratterizzati da aperture con riquadro liscio in
arenaria al piano terra corrispondenti ai locali di servizio e da
semplici finestre al primo piano con piattabande in conci di tufo
grigio sormontate da una cornice modanata in tufo. Il portale
introduce in un androne e successivamente in un cortile pavimentato
con lastre di pietra calcarea. Il pozzo poligonale posizionato in un
angolo del cortile inserisce una controllata asimmetria in uno spazio
ben calibrato. L’attenzione è richiamata da una scala in pietra ad un
unico rampante e da una parete con portico e sovrastante loggia ad
archi a tutto sesto. Gli ambienti del piano superiore pressoché
identici nella scansione distributiva ai sottostanti locali non
conservano ne gli elementi di arredo ne tracce di materiali usati
all’origine. Il cortile disimpegna sia gli ambienti di servizio al
piano terreno ai quali si accede anche attraversando un portale
ubicato sul lato destro della facciata, sia gli ambienti al piano
seminterrato sul lato sinistro verso il giardino. Pochi sono gli
elementi di rilievo: frammenti di modanature in stucco, davanzali in
pietra calcare lavorata, cornici all’imposta degli archi. E’ da
ipotizzare che l’area esterna di pertinenza dell’abitazione, almeno
quella a più diretto contatto con essa, sia stata un elegante giardino
caratterizzato da quella lussureggiante vegetazione tipica del luogo
tutt’oggi presente nonostante le manomissioni subite in tempi recenti.
Da una ventina di anni nel palazzo è ospitato un ristorante. |
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