L’edificio è nella sua attuale configurazione
riferibile alla seconda metà del XIX secolo. La facciata è di aspetto rigoroso e
sobrio e conserva le originarie caratteristiche neoclassiche. Spiccano il bel portale e i balconi marmorei. Importanti gli ambienti
interni, l’ampio scalone in marmo e i salottini, in alcuni dei quali ancora
rimangono gli arredi neoclassici, le porte e le decorazioni, i camini. Di
particolare importanza è la corte interna, in stile neogotico, datata intorno al
1830, datazione che per motivi stilistici ed esecutivi è estendibile anche a
questa corte. Questo dimostra come l’episodio architettonico per cui si propone
il vincolo sia un esempio relativamente precoce di uso dei principi del
“pittoresco”, che come è noto contemplano tra l’altro la compresenza di motivi
classici e medioevali. Questo gusto, peraltro, si trova diffuso in Forino con
altri esempi, come il Palazzo Leoni. La posizione del Palazzo Parise è emergente
lungo la Piazza dei Tigli, l’arteria principale del paese, che divide l’antico
quartiere Murato e la zona a monte del borgo seicentesco. La cortina edilizia
della piazza venne definendosi proprio nell’800, con la nuova funzione di
centralità che la piazza stessa venne ad assumere, portando anche al sorgere
delle dimore signorili delle principali famiglie. Tra queste quella dei Parise,
la cui dimora spicca per imponenza e qualità architettonica, diventando un
elemento caratterizzante dell’immagine urbana. Nel rilievo al goniometro
dell'abitato di Forino, risalente al 1873 ed eseguito da un giovanissimo
Girolamo Iacuzio, il palazzo compare indicato come Palazzo Rossi. Evidentemente
i committenti appartenevano al ramo dei Parise Rossi, e non direttamente ai
Parise. |