L'antica
statua di San Nicola, Vescovo di Myra
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La foto qui a fianco
ritrae l’antica statua di San Nicola da Bari, Vescovo di
Mira. L’oggetto venne sottratto nell’inverno del 1976 dal
Santuario omonimo posto sul colle di Castello, e, a quanto ci
è dato da vedere dalla foto, era un’opera artistica non di
grande valore e bellezza, ma testimone di un tempo dove con
pochi mezzi e senza molti sfarzi si cercava comunque di
onorare la religiosità. Le fattezze della statua sono comuni a
quelle della tradizione ortodossa. Infatti nell'aspetto è molto
simile a quella posta esternamente alla Chiesa Russa di Bari
dedicata a San Nicola, appunto. La venerazione del Santo nel nostro
paese ha origini antichissime, risalenti al periodo della
dominazione bizantina del nostro territorio: dapprima una
“rozza immagine” appesa ad un albero, raccoglieva intorno
a se i pochi abitanti di Furinum. Qualche
secolo dopo fu eretta una cappella, che la tradizione tende ad identificare con
l’ossario posto all’esterno, sulla sinistra, dell’attuale
corpo di fabbrica del santuario. Sempre per narrazione di padre in
figlio, come ci riferisce il Padre Tornatore (vedi “Storia di
Forino”), verso il Mille vi fu collocata l' immagine “che ancora
oggi si venera” (anni ’30). Dice ancora il Tornatore “…che
essa sia di quell'
epoca non ve dubbio, anche per chi è profano in arte. Il Santo vi
è effigiato nei suoi paludamenti vescovili e seduto, in atto di
benedire. Il volto ha un pò dell'irato. L'artista volle ritrarlo
forse nell' atto in cui ammonisce Ario e difende la divinità di Gesù
Cristo. L' immagine, tutta in legno, è finemente lavorata”. Queste sono le considerazioni del Tornatore, il quale ci ricorda in
questo passo la partecipazione del Vescovo di Mira al Concilio di
Nicea del 325. Tornando alla storia della statua, sono poche sono le
notizie al riguardo.
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Le visite al
santuario e quindi all’effigie del Santo sono state continue nei
secoli, ma mai la statua venne portata in processione per le strade
di Forino. Finché, nel 1866, un’epidemia di colera si propagò
nel nostro paese senza però provocare vittime. Il fatto fu visto
come frutto della protezione del Patrono di Forino, e solo allora si
tenne la prima processione che tutt’oggi si svolge verso la fine
del mese di luglio. Quella fu l’unica volta che la vecchia statua
del Santo venne portata in processione per le strade di Forino, alla
luce di decine di falò. Già l’anno dopo, venne sollecitamente
realizzata l’attuale statua, quella da noi tutti conosciuta,
portata puntualmente da allora in processione ogni anno. E qui di
nuovo si perdono tracce scritte della statua, fino al furto nel
1976. Ce ne dà triste notizia in vari suoi scritti, molto
amareggiato, l’avv. Gennaro Vespucci, descrivendo la sottrazione
come un atto compiuto da “…mani sacrileghe, frutto di una società
corrotta e permissiva…”. Come potergli dare torto! In quegli
anni furono molti i furti in danno al patrimonio culturale della
comunità forinese, la quale perse pezzi importanti di storia
dispersi tra i cosiddetti “collezionisti d’arte” che più che
collezionisti sono da considerarsi “accaparratori”. Ma questa
è un’altra storia. |
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