"Sicchè
collazionato il sopra descritto moggiatico, forma il pieno
di tomoli millenovecentocinquantasette, e misure sette,
cio è tomoli cinquantadue, ed una misura di terra piana,
sita in più spezzoni di terra fra le montagne suddette,
tomoli quattrocentoventisei di pietre scoverte, e tomoli
millequattrocentonove e misure sei di terra montagnosa
inclinata assai; come rilevasi dallo statino di detto
moggiatico e sua distinzione; che in fine di questa nostra
relazione sarà descritto, e disegnato. Ciò posto siam in
parere, che la Comune di Forino, allenta la posizione
delle sopradescritte montagne demaniali, non riceverà
verun vantaggio, ma gran danno, dividendoseli; per più
motivi.
Essendo il territorio di Forino una pianura, di figura
quasi rotonda, circondata da alte, e disastrose montagne,
le falde delle quali unitamente colla pianura, son tutte
proprietà particolari; le sole cime delle montagne, ed il
più disastroso delle alti pendici sono demani, con boschi
di annosi cerri, e castagni selvaggi; ed in parte pietre
scoverte, come sopra che dividendosi, e riducendosi a
coltura, non possono reggere per proprietà particolari,
perché essendo inclinate assai, le acque piovane
porterebbero via quella superficia di terra di pochi
palmi; che fra pochi anni diverrebbero pietre scoverte di
niun valore.
Le acque piovane per li terreni coltivati pendiosi
scorrono sempre con più velocità, ed in abbondanza tale,
che oltre de' valloni inaccessibili, che vi sono, ne
formerebbero un'altra infinità; rovinando non solo lo
proprietà particolari limitrofe, site alla parte di sotto,
ossia alle falde delle montagne, che attualmente trovansi
nella buona coltura; ma benanche devasterebbero colle
alluvioni quella pianura, recandoci arene e pietre.
Le acque piovane, che dalle montagne scorrono in quella
pianura, non hanno esito per nessun luogo, esse si
uniscono tutte in una buca sotterranea, denominato
Piscara, dalla quale vengono ingoiate e non si sa dove
avessero il loro esito. Sboscandosi poi, e coltivandosi i
demani suddetti, crescerebbero le acque oltre il solito,
coll'arene, e pietre che porterebbero, si potrebbe otturar
la buca; ed ecco, che il territorio, e la Comune di Forino
si ridurrebbe un gran lago di acque stagnanti pestifere.
Vi sono le balze, e scoscese di dette montagne demaniali,
alcuni pezzi di terra piana, siti in diversi punto delle
medesime; non già in un luogo; ed anche sono boschi di
folti, e grossi cerri, e castagni selvaggi; neppure sono
atti a ridursi a coltura, perchè son boscosi come sopra e
ancorchè si vorrebbero sboscare, e coltivare pure niun
frutto se ne ricaverebbe si perchè la terra è arenosa, ed
argillosa ed anche perchè verrebbero adombrate dai boschi
delle alte colline, che le circondano, donde ne calano
spessissime alluvioni di acque piovane arrecandoci le
suddette arene in gran copia.
E per tali motivi i naturali, e l'Università di Forino
sono vigilantissimi a mantenersi sotto la natura di boschi
di detti demani, e proibire le confinazioni e le incisioni
di alberi di sorte alcuna."
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