Il testamento di un forinese del XVIII secolo

Vi proponiamo qui una testimonianza storica particolare, risalente al XVIII secolo. Da questo atto notarile, custodito presso l’Archivio di Stato, possiamo ricostruire quali fossero i beni che una persona, di certo non appartenente a un ceto abbiente, possedesse. Troveremo descritto il minimo indispensabile alla vita quotidiana, dove tra gli oggetti meramente utilitaristici si distinguono solo due piccole sculture in legno raffiguranti santi e una acquasantiera indicata come ceramica di faienza (Faenza), ma che di certo appartenevano a produzioni arianesi o cerretesi. Oltre a leggere quanto segue, l’invito è anche a una riflessione attenta della condizione economica e sociale, comune alla maggior parte della popolazione in quei tempi.

Ego Notaro Antonio Padiglione terre Forini stipulavi. Nel dì quinto del mese di maggio dell’anno 1752 ci semo di persona conferiti nel casale suddetto e proprio nella casa di detto Giovanni abbiamo annotati e descritti i seguenti beni. Di più un letto consistente in saccone di paglia, con matarazzo pieno di lana, e lettera con scanni di legno con due lenzuola di tela di casa il tutto usato. Di più un coscino pieno di lana con veste parimente di tela di casa ed una manta seù coverta similmente di lana usata. Di più una boffetta (armadio) di noce tiratoro sotto vacua, usata. Di più un’altra moffetta di castagno con tiratoro sotto vacuo, anche usata. Di più due quadri con cornice di legno negre, in uno dei quali v’è scolpito il SS.mo Salvatore ed in un altro la Beata Vergine Addolorata. Di più un ferro con lampade di vetro. Di più un pannetto di lanetta regato vecchio, con acquasanta in mezzo di faienza, con crocifisso in ottone con asta di legno e quattro quatrini rotondi di seta intorno detto pannetto. Di più una cassa di noce vecchia, dentro della quale vi sono due resti di coscine lacere una coltra ossia coverta di bombace bianca, due giamberghi una di esse color oliva con bottoni di fila di argento ed un'altra di color celeste con bottoni di seta usate. Di più un armera di legno, con una scoppetta con veste rossa. Di più un'altra cassa parimente di noce vecchia con due camise dentro e una camiciola ancora più vecchia. Di più una canestra usata. Di più quattro scanni di letto di legno vecchi. Di più un’altra cassa grande di noce vecchia con una sportella vecchia dentro con circa due misure di noci una paglietta foderata di armisino (seta) color celeste, con impeciata sopra il tutto vecchio, ed un cappello di lana negra anche vecchio. Di più uno specchio picciolo con cornice negra. Di più due casse di noce picciole, vecchie e vacue. Di più un vaso di creta. Di più due sedie di paglia usate. Di più due altre sedie di paglia vecchie. Di più un cascione con circa mezzo tomolo di cerri secchi dentro. Di più una pignata di creta con copertoni anche di creta nuove. Di più una langella (vaso) di creta per tener oglio. Di più un cofano vecchio. Di più un canestro di cacciatore. Di più un scarafone di creta. Di più un mastrillo(trappola)  di legno per prender sorgi. Di più due sportelle vecchie. Di più uno sportone vecchio con due giarre di creta, ed un vacile per lavar mano di faienza ed un candeliero similmente di faienza. Di più un ferraiolo di panno color turchino. Di più una sportella o sia cestella con alcune poche spiche di grano d’innia (granoturco) dentro. Di più uno sportoncino o sia colletta vecchia. Di più due orciuole di faienza. Di più un fusto di legno pieno di vino di circa barili venti. Di più un carrato picciolo con un palmo di vino bianco dentro. Di più uno scodellaro di legno con otto piatti di faienza de di essi piccioli e due grandi. Di più quattro tiana di creta due grande e due picciole nuove ed un sottospito (spiedo). Di più tre coppelle e un cato di legno vecchie. Di più una seta per cerner farina, vecchia. Di più una matrella di legno di castagno. Di più una caldara con una tiella di rama usate. Di più una scopa di paglia nuova. Di più una catena di ferro per uso di cucina. Di più due spiti di ferro. Di più un coltellaccio di ferro. Di più un cortello di ferro. Di più un barile di legno con certo aceto dentro. Di più un altro caratello con feccia dentro. Di più una tina di legno per tener vino. Di più due secchie di legno. Di più circa venti tavole di legno di castagno. Di più un cofenaturo di legno. Di più uno scanno di legno per far regarelle. Di più una scala di legno vecchia. Di più una moffetta per uso di cucina vecchia.