Ego Notaro Antonio Padiglione terre Forini
stipulavi. Nel dì quinto del mese di maggio
dell’anno 1752 ci semo di persona conferiti nel
casale suddetto e proprio nella casa di detto
Giovanni abbiamo annotati e descritti i seguenti
beni.
Di più un letto consistente in saccone di paglia,
con matarazzo pieno di lana, e lettera con scanni
di legno con due lenzuola di tela di casa il tutto
usato. Di più un coscino pieno di lana con veste
parimente di tela di casa ed una manta seù coverta
similmente di lana usata. Di più una boffetta
(armadio) di noce tiratoro sotto vacua, usata.
Di più un’altra moffetta di castagno con tiratoro
sotto vacuo, anche usata. Di più due quadri con
cornice di legno negre, in uno dei quali v’è
scolpito il SS.mo Salvatore ed in un altro la
Beata Vergine Addolorata. Di più un ferro con lampade di vetro. Di più un pannetto di lanetta regato vecchio, con acquasanta in mezzo di faienza,
con crocifisso in ottone con asta di legno e
quattro quatrini rotondi di seta intorno detto
pannetto. Di più una cassa di noce vecchia, dentro
della quale vi sono due resti di coscine lacere
una coltra ossia coverta di bombace bianca, due
giamberghi una di esse color oliva con bottoni di
fila di argento ed un'altra di color celeste con
bottoni di seta usate. Di più un armera di legno,
con una scoppetta con veste rossa. Di più un'altra
cassa parimente di noce vecchia con due camise
dentro e una camiciola ancora più vecchia. Di più
una canestra usata. Di più quattro scanni di letto
di legno vecchi. Di più un’altra cassa grande di
noce vecchia con una sportella vecchia dentro con
circa due misure di noci una paglietta foderata di
armisino (seta) color celeste, con
impeciata sopra il tutto vecchio, ed un cappello
di lana negra anche vecchio. Di più uno specchio
picciolo con cornice negra. Di più due casse di
noce picciole, vecchie e vacue. Di più un vaso di
creta. Di più due sedie di paglia usate. Di più
due altre sedie di paglia vecchie. Di più un
cascione con circa mezzo tomolo di cerri secchi
dentro. Di più una pignata di creta con copertoni
anche di creta nuove. Di più una langella
(vaso) di creta per tener oglio. Di più un
cofano vecchio. Di più un canestro di cacciatore.
Di più un scarafone di creta. Di più un mastrillo(trappola)
di legno per prender sorgi. Di più due sportelle
vecchie. Di più uno sportone vecchio con due
giarre di creta, ed un vacile per lavar mano di
faienza ed un candeliero similmente di faienza. Di
più un ferraiolo di panno color turchino. Di più
una sportella o sia cestella con alcune poche
spiche di grano d’innia (granoturco)
dentro. Di più uno sportoncino o sia colletta
vecchia. Di più due orciuole di faienza. Di più un
fusto di legno pieno di vino di circa barili
venti. Di più un carrato picciolo con un palmo di
vino bianco dentro. Di più uno scodellaro di legno
con otto piatti di faienza de di essi piccioli e
due grandi. Di più quattro tiana di creta due
grande e due picciole nuove ed un sottospito
(spiedo). Di più tre coppelle e un cato di
legno vecchie. Di più una seta per cerner farina,
vecchia. Di più una matrella di legno di castagno.
Di più una caldara con una tiella di rama usate.
Di più una scopa di paglia nuova. Di più una
catena di ferro per uso di cucina. Di più due
spiti di ferro. Di più un coltellaccio di ferro.
Di più un cortello di ferro. Di più un barile di
legno con certo aceto dentro. Di più un altro
caratello con feccia dentro. Di più una tina di
legno per tener vino. Di più due secchie di legno.
Di più circa venti tavole di legno di castagno. Di
più un cofenaturo di legno. Di più uno scanno di
legno per far regarelle. Di più una scala di legno
vecchia. Di più una moffetta per uso di cucina
vecchia. |