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Toponomastica storica forinese
 

La toponomastica ha per oggetto lo studio dei nomi attribuiti nel tempo ai luoghi; essi possono riferirsi a aree più o meno vaste che a elementi geografici cosiddetti minori, quali possono essere una fontana, una valle, un bosco, un ruscello e via dicendo. Di solito i nomi di luogo sono sentiti nella coscienza dei parlanti come facenti parte di un sistema linguistico vivo, a volte perdendo il loro valore semantico. I toponimi sopravvivono nel tempo finché un evento non ne determini la scomparsa o la sostituzione con dei nuovi. Premettiamo che quello che si andrà a leggere qui di seguito è semplicemente un compendio di curiosità piuttosto che uno studio approfondito sull’argomento. Ci limiteremo, grazie all’aiuto di testi che trattano l’argomento, a "decifrare" alcuni toponimi forinesi, non l’interezza di essi. Il primo è un toponimo di origine latina, quello della Tora. Questa località, posta in una posizione dominante, sembra dover derivare dal latino torus, che significa rialzo di terra, ma anche giaciglio o cuscino. Un riflesso moderno nella lingua napoletana è dato dall’evoluzione del vocabolo in tuoro, sinonimo di colle. All’aggettivo latino cretaceus "cretaceo, di argilla" deve sicuramente il nome invece il piccolo Casale di Creta. La località Carpini, invece, deve il suo nome alla presenza degli omonimi alberi oppure al fatto che era un luogo dove venivano portate a pascolare le capre, derivante da carpinius? Quel che più aggrada potrebbe essere la risposta. Il luogo conosciuto come Visciglito deve il suo nome a una voce tardo-latina vescilia, che indica tutti i giovani arbusti di cui gli animali possono nutrirsi; nel gergo dialettale è solito indicare con vesceglia una piccola quercia o anche un castagno giovane. La zona della Starza, toponimo diffuso in Irpinia, deve il suo nome al termine medioevale starcia "terreno da seminare"; nel gergo napoletano acquisì in seguito anche sinonimo di fattoria. Il significato primitivo del nome rimane comunque alquanto oscuro, in quanto alcuni studiosi lo inquadrano come indicante un vigneto con le viti sposate all’olmo. Più semplice per la località Pratola trovare la derivazione dal latino pratum ovverosia "campo che produce erba da foraggio". Il toponimo Pozzelle deriva dal latino pila "abbeveratoio di pietra per le bestie, lavatoio". Quello legato alla località Pescaie o Pescare, quindi la zona sotto la costa di Celzi dove la tradizione vuole sia posto uno spiracolo dell’antico acquedotto romano, e che tanti problemi sta dando negli ultimi tempi, ha una derivazione dal latino piscaria, "vivaio di pesci". Qui, sicuramente, gli studiosi dovrebbero approfondire meglio il significato, a meno che ciò non sia dovuto all’abbondante presenza, in passato, di ranocchie. Particolare attenzione dobbiamo porre all’evidenza del toponimo Castello. Il termine latino castellum è generalmente considerato un diminuitivo di castrum e indica un luogo fortificato.Nel corso dei secoli i due termini si sono sovrapposti, per cui nei documenti medioevali castrum risulta essere la traduzione latina del termine volgare castello. Sappiamo tutti che la zona della collina di San Nicola ospita resti del castello bizantino-longobardo, e che l’attuale Santuario omonimo insiste su quella superficie. Legati a un termine geomorfico sono sicuramente sicuramente Petrosa e Petraro, dal greco-latino pètra "pietra, rupe, sasso". Potrebbe apparire simile ma non ha alcuna relazione con pietra il toponimo Petruro, che deriva da praetorium, o anche da splendida villa o palazzo signorile di campagna. La località in questione è certamente importante nell’ambito dello studio delle origini del territorio forinese. Lo storico Scandone, Padre della storia dei comuni irpini, scrivendo di Abellinum, affermò che nell’ordinamento romano l’amministrazione della giustizia avveniva in luoghi remoti rispetto al centro abitato. Egli indicò due luoghi con tale etimologia; il primo, non meglio identificato, nei pressi di Mercogliano, il secondo lo colloca alle spalle del Faliesi, a Petruro. E gli studiosi, nel tempo, si sono protesi più verso questa seconda tesi, importante per lo sviluppo di un ipotesi che vi presenteremo alla fine di questo scritto. Pezza indica genericamente un appezzamento di terreno o una striscia di terra, la latino medioevale petia di terra, da qui il nome a ‘a retr’ ‘e Pezz’. Dal termine irpino vricchio, derivante dal tardo latino imbriculus riferito ai sassolini, da noi conosciuti anche col termine dialettale vrecchie, potrebbe derivare il toponimo Breccelle. Prima di essere dedicata al parroco di Argenta ucciso dai fascisti, Via Don Minzoni era conosciuta principalmente come ‘nmiezz ‘e curte. Questo termine deriva dal latino cors, cortis "luogo recintato" e indicava solitamente una fattoria o un podere dove si tengono greggi e armenti. Casale, Casone e Casalicchio riflettono tutte il termine latino casa "capanna, tugurio" e successivamente "casa colonica" in contrapposizione con villa padronale. Se badiamo bene ai luoghi, ‘ncopp’ Casale e Petruro rispecchiano nei loro significati questa possibilità. Vaticali, invece, ha una doppia possibilità di interpretazione: la prima possibilità è la derivazione dal latino vectical che significa tributo, imposta, tassa. La seconda di origine più prossima nel tempo potrebbe derivare dal nome dato ai carrettieri che trasportavano la merce dalla campagna nei centri urbani più importanti, lavoratori che venivano chiamati appunto vaticali.Questo breve "sbirciare" tra il lavoro degli studiosi di toponomastica ci conduce, alla fine, a considerare alcune ipotesi sul nome del nostro paese. Abbiamo precedentemente accennato agli studi dello Scandone. Dai suoi scritti, ripresi poi anche dai nostri storici locali Tornatore e Vespucci, sappiamo quindi dell’esistenza del praetorium di Abellinum nella zona della nostra Petruro. Sappiamo anche che grandi latifondi di patrizi romani insistevano nella zona del nemus corilianum, il grande bosco di alberi di nocciolo e castagno che copriva una vasta area, dalla nostra valle sino a Montemiletto e oltre. In questi grandi latifondi, come testimoniano inoltre i toponimi precedentemente elencati, insistevano delle villae che ospitavano fattori e schiavi dediti al lavoro agricolo. Generalmente gli schiavi erano gente deportata da altre aree o anche dei delinquenti ridotti ai lavori forzati. I vari ritrovamenti effettuati nella valle di Forino (in località Parianico, Tora, Martignano, Pezze, Petruro e, ultima in ordine di tempo, il doile ritrovato nel centro di Forino) rafforzano le teorie di romanizzazione dell’area, ma sono anche punto di partenza per la ricerca di reperti di epoche più remote. L’etimologia sul significato e sulle origine del nome di Forino, quindi, sono state sempre motivo di confronto tra i vari storici. La più probabile è quella che vuole il nome derivato da forum, inteso come luogo di contrattazione e di incontro, piazza, mercato (divagando ricordiamo che sino alla fine degli anni ’50 del secolo scorso Forino era importante piazza per il mercato del bestiame). Altra tesi promuove la possibilità di far derivare il significato di forum come "buco, foro", adducendo come motivazione la presenza dello scolo naturale delle Pescaie; questa tesi però non trova né riscontro né sostenitori nello studio dei latinisti. Qualcuno come il Tornatore, invece, propende per una derivazione da Flos, floris. Però questo possibile significato ha una derivazione troppo tarda, e serve semplicemente a giustificare l’araldica, conseguenza logica dell’influsso aragonese, e non può essere presa in considerazione. L’ultima ipotesi parla della derivazione dal latino furs, furis ovvero ladro, furfante. Fatta salva la faccia di tutti noi Forinesi, dobbiamo dire che, si sa’ che in ogni gregge c’è una pecora nera. Però, considerando che molto probabilmente in epoca romana Forino ospitava il luogo di amministrazione della giustizia di Abellinum, e che nelle varie fattorie dislocate nel territorio i lavoratori erano sì schiavi, ma anche galeotti, per cui quest’ultima possibilità non pare così priva di fondamento.