L’idea
della costruzione di una Torre Civica era nella mente degli
amministratori forinesi sin dagli anni ’70 dell’ Ottocento. Infatti
già il 10 luglio del 1872, realizzato dall’architetto Nicola
Siniscalchi, venne presentato un progetto per la realizzazione di
quest’opera. Passarono gli anni e nel 1882 il progetto fu affidato al
giovanissimo ingegnere Girolamo Iacuzio, per la “Ricostruzione di
un campanile e cassa di orologio accosto la Chiesa del Rosario sulla
Piazza delle Tiglie”. La torre infatti andò ad occupare il
preesistente campanile della Chiesa del Rosario, di proprietà della
Congregazione di Carità, e doveva avere una altezza circa metri 25 per
una previsione di spesa di lire 6.193, 25. I lavori iniziarono subito.
Già nel 1888 venne trasferito il meccanismo dell’orologio dalla
Chiesa di Santo Stefano, in quanto in quest’ultima venne installato il
monumentale organo. La Torre Civica, predisposta con tre quadranti,
iniziò ad assumere l’aspetto odierno. Fu allora, leggendo le pagine
del Vespucci, che “…venne collocato a riposo anche il campanaro
Albanese Nicola che aveva espletato la mansione di “regolatore”
dell’orologio per molti anni; gli successe nella mansione il signore
Saulle Albanese.” Nel 1889, con i lavori di intonacatura, terminò
la realizzazione della Torre Civica, con la spesa complessiva che
raggiunse la cifra di lire 15.000,98. All’ombra della Torre Civica si
svolse quindi la vita quotidiana dei forinesi della parte alta del
paese, diventando nel tempo uno dei simboli del nostro passato recente.
All’inizio degli anni ’80 del Novecento venne apportata una
trasformazione all’orologio. Venne predisposto un funzionamento con
apparecchiatura elettrica che, oltre a muovere i tre quadranti, provvede
anche al suono delle campane. Ultimamente, nel rispetto dell’estetica della Piazza
Tigli, e considerato che è stato ristrutturato il fabbricato
sottostante ex Cassa di Risparmio, è stata effettuata una manutenzione conservativa della Torre Civica,
che ha ridato lustro alla sua invidiata bellezza. |
|